La macchina elettrostatica inventata da J. Ramsden nel 1766 rappresenta un tipo di macchina elettrostatica a strofinio.È formata da un disco di vetro girevole intorno ad un asse e stretto fra due coppie di cuscinetti di crine, rivestiti di cuoio e spalmati di bisolfuro di stagno. Il disco passa tra due conduttori, detti pettini. Durante la rotazione il disco di vetro si elettrizza positivamente per strofinio contro i cuscinetti, i quali si caricano negativamente. Per induzione sulle punte dei pettini si accumula elettricità negativa e nelle parti più lontane elettricità positiva. Per il potere delle punte l’elettricità negativa presente sui pettini neutralizza quella positiva presente sul disco. Sui pettini resta soltanto l’elettricità positiva che viene raccolta da grossi conduttori orizzontali, i quali, nel loro insieme costituiscono il collettore della macchina. Nella macchina di Ramsden l’elettrizzazione si ottiene mediante strofinio tra vetro e cuscinetto; si ricorre poi all’induzione per raccogliere la carica sul collettore. In un primo momento lo strofinio era realizzato premendo il palmo asciutto della mano contro il disco di vetro. Il cuscinetto di cuoio fu introdotto successivamente dal tedesco Johann Heinrich Winkler.