L’elettroforo di Volta è la più semplice macchina ad induzione, ideata da Volta nel 1775. È costituita da un disco di ebanite, detto schiacciata, su cui poggia un disco metallico detto scudo, munito di un manico isolante. La schiacciata si elettrizza negativamente strofinandola con pelle di daino (una volta si usava pelle di gatto). Si poggia successivamente sopra di essa lo scudo; le due superfici si toccano in pochi punti perché non combaciano perfettamente e in conseguenza si comportano come due piani vicinissimi ma staccati e si elettrizzano per induzione. La facciata inferiore dello scudo si carica positivamente, quella superiore negativamente. Toccando quest’ultima, l’elettricità negativa si disperde al suolo e lo scudo resta carico positivamente. Prendendo lo scudo per il manico isolante ed avvicinandogli la nocca dell’indice dell’altra mano, otteniamo scintille. L’operazione può essere ripetuta molte volte ricavando sempre molte scintille senza strofinare ulteriormente la schiacciata perché la sua carica iniziale rimane quasi costante.Ideato da Volta nel 1775, rappresenta una delle macchine elettrostatiche ad induzione in grado di accumulare e separare cariche elettriche. Grazie alla sua semplicità costruttiva e di funzionamento l’elettroforo di Volta ha goduto di grande popolarità ed è stato realizzato in molte versioni. Presente puntualmente in tutti i manuali dell’epoca con le istruzioni per costruirlo. Nella versione originale Volta realizzò la schiacciata con una miscela riscaldata di resina trementina, cloroformio e cera, che veniva poi versata e spianata nel piatto metallico.