[1]L’arco voltaico è uno strumento costituito da due elettrodi di carbone, aventi la forma di bastoncini appuntiti, collegati a un generatore capace di fornire circa 10 A con la differenza di potenziale di soli 50 V. I due elettrodi vengono messi a contatto in modo che la corrente passi a circuito chiuso. Per effetto Joule, gli elettrodi si riscaldano a tal punto che la corrente continua a passare anche quando essi vengono allontanati di pochi millimetri. Infatti, il gas tra gli elettrodi raggiunge la temperatura di circa 4.000°C; a tali temperature è quasi totalmente ionizzato e diventa un ottimo conduttore e si produce una scarica luminosa, potente, bianchissima che passa attraverso il vapore di carbonio.
L’arco Voltaico è un dispositivo basato su un fenomeno scoperto all’inizio dell’800 da H. Davy. Gli elettrodi si consumano e si deformano: quello negativo si appuntisce sempre più e, per effetto delle punte, raggiunge la massima densità di cariche, l’elettrodo positivo si incava per la violenza con la quale viene urtato dagli ioni. L’arco voltaico è un caso di conduzione dei gas con scarica continua.

[2]La lampada ad arco serviva per uso pratico quale sorgente luminosa intensa per varie esperienze. Essa è dotata di un piccolo reostato