Il tonografo di Luca de Samuele Cagnazzi

La lettera del ritrovamento del Tonografo di Cagnazzi a distanza di oltre un secolo.

Stenico (Trento) 16 agosto 1932 X

Illustre Professore,

Le mando due fotografie – che sono una primizia – del “tonografo” di Cagnazzi. Per quanti parecchi avessero parlato di questo “tonografo”, presentato – come Lei sa – da Cagnazzi, iniseme al suo opuscolo sulla “tonografia”, alla Terza Riunione degli Scienziati Italiani, tenuta a Firenze nel settembre 1841 (e alla quale prese parte anche Vincenzo Sabini), pure non era stato possibile rintracciare l’apparecchio costruito dallo stesso inventore.
Alle mie prime ricerche presso il Museo della Storia delle Scienze – sorto in Firenze in seguito alla Mostra della Storia delle Scienze che ebbe luogo pochi anni fa – fu risposto che proprio per la mostra erano stati riesumati, e con somma cura, tutti i vecchi strumenti e che – dato che fra questi non figurava il “tonografo” – era da escludere che possibilità di poterlo rintracciare.Anzi mi si fece notare che il verbale della 1 adunanza della Sezione di Fisica e Matematica (del 16 settembre 1841) riportava che “il Cavalier Cagnazzi si scusa di non poter presentare il tonografo da esso immaginato”; dal che si doveva arguire che l’apparecchio fosse stato solo ideato, studiato, ma mai costruito. Mi fu facile ribattere questa argomentazione mostrando che nel verbale della 3 seduta (18/9/1841) era invece chiaramente detto: “Il Cav. Cagnazzi presenta il tonografo … espone i principi … dimostra l’uso … e fa dono generoso all[a] Sezione di questo strumento.” Al che fu risposto come – dato ciò – si dovesse convenire che l’apparecchio fosse andato disperso. Tentai allora di nuovo più vie e così – con mia grande gioia – alcuni giorni or sono il Prof. Corsini mi potè annunziare che in una cantina era stato rintracciato un groviglio di roba che, esaminato con cura, risultava corrispondere al “tonografo” descritto nel verbale del 18 settembre 1841. L’apparecchio, dopo essere stato messo in ordine, è ora in bella mostra al Museo delle Storia delle Scienze in piazza dei Giudici ed io l’ho fatto fotografare (intero ed in dettaglio), oltre che per inviarne copia al Liceo Cagnazzi e al Comune di Altamura (scrivo negli stessi termini al Podestà Tedeschi), per permetterne la pubblicazione in una importante opera sopratutto agli studiosi stranieri. Infatti – come ebbi a dirle – il mio carissimo amico Prof. Cutolo ha scritto una storia dell’Università di Napoli con lo scopo di illustrare quanto la cultura universale deve a quell’ateneo. Tale lavoro comprenderà quindi, insieme a brevi notizie buografiche e alla riproduzione del ritratto – che Lei ebbe la cortesia di fornirmi – dell’Arcidiacono Cagnazzi un breve accenno al “tonografo”, convalidato dalla fotografia dell’apparecchio. Penso che riceverà con piacere queste notizie e La prego di gradire insieme i migliori e i più vivi saluti.

 

Di seguito le immagini dell'originale della lettera dattiloscritta.

 

 


 

Telescopio con rivelatori MRPC 
(Multigap Resistive Plate Chamber)

Il Progetto “la Scienza nelle scuole” EEE (Extreme Energy Events) ha l’obiettivo principale di capire dove, quando e come nascono i “raggi cosmici” primari che costituiscono la cenere del Big Bang e di portare la scienza nel cuore dei giovani attraverso lo studio di eventi cosmici di altissima energia. 
La responsabilità del progetto EEE compete al Comitato Tecnico Scientifico presieduto dal Prof. A. Zichichi - Università di Bologna. Il Liceo Cagnazzi, su segnalazione del Prof. Romano, direttore del Dipartimento Interateneo di Fisica e INFN di Bari, ha aderito al progetto nel 2006. Quattro nostri alunni (B.Cornacchia, C.Colonna, G.Lorusso, C.Petrafesa) insieme alla prof. ssa R. Pascale hanno partecipato presso il CERN-Ginevra alla costruzione dei rivelatori MRPC che costituiscono i telescopio. La fase di installazione e di messa in funzione del telescopio è stata condotta dal prof. M. Abbrescia del Dipartimento Interateneo di Fisica ed INFN di Bari. 
Successivamente la lettura e l’analisi dei dati è stata affidata agli alunni delle seconde e terze liceo coordinati dalla dott.ssa A. Regano.

Il progetto è stato articolato nelle seguenti 3 fasi:

- Costruzione dei rivelatori MRPC

- Realizzazione del telescopio con MRPC e messa a punto della strumentazione

- Presa dati e analisi

Il sistema di rivelazione modulare del Progetto EEE è un telescopio costituito da 3 piani di rivelatori MRPC (Multigap Resistive Plate Chamber), inventato allo scopo di misurare con grande precisione il punto di volo delle particelle subnucleari incidenti e il suo tempo di attraversamento. Il rivelatore è estremamente sofisticato, anche se la sua struttura di base è quella di un semplice condensatore piano formato da una pila di lastre di vetro intervallate da una miscela di gas (freon ed esafloruro di zolfo). L’area sensibile di ogni piano è di 1,6 x 0,82 m². La parte sensibile alla incidenza delle particelle ad altissima energia è costituita da armature metalliche, segmentate in striscioline di rame. Per la lettura e l’acquisizione dei dati, ad ogni telescopio è associata una catena elettronica, connessa con un calcolatore tramite una opportuna interfaccia e il calcolatore è posto in rete con le altre scuole dotate di telescopio. 
In prospettiva i dati acquisiti saranno trasmessi via rete ad un opportuno “centro di raccolta” e archiviati presso il CNAF dell’INFN di Bologna. 
Ulteriori e dettagliate informazioni sul Progetto sono disponibili sul sito del Cento Fermi-Progetto EEE (www.centrofermi.it/eee/).